Editoriale di Dicembre 2025 e Gennaio 2026

Pubblicato il 10 dicembre 2025 alle ore 22:11

Ci sono discussioni negli ambienti esoterici sulla nascita di Gesù riguardo al luogo: chi dice che è nato a Betlemme, chi a Nazareth. Se facciamo riferimento ai Vangeli, troviamo che Marco e Giovanni non ne parlano, cominciando il loro racconto dal momento del Battesimo nel Giordano, nel quale il Cristo entrò nei corpi vitale e fisico di Gesù, mentre sia Matteo che Luca, che ne parlano, indicano come luogo di nascita espressamente Betlemme.

In realtà, si dovrebbe discutere non tanto nei confronti dello spazio, ma del tempo, perché di incongruente rispetto alla nascita avvenuta in dicembre, è la presenza dei pastori, ai quali un angelo, secondo il racconto di Luca, annuncia la nascita del Salvatore. In dicembre, effettivamente, non ci potrebbero essere pastori che pascolano le greggi, cosa che avviene verosimilmente durante i mesi primaverili di marzo e aprile. Ecco che qui, come in molti altri passi delle scritture, siamo chiamati ad estendere la lettura oltre il mero significato letterale, per scoprire un messaggio più profondo di natura simbolica.

Che cosa ci fanno venire alla mente termini come “greggi”, “pastori”, e anche “marzo e aprile”, se visti con la conoscenza esoterica? I Vangeli sono pieni di riferimenti all’Era nella quale si incarnò il Cristo, cioè l’Era dell’Ariete, il segno che ha come caratteristica di dare l’avvio a tutte le cose. A Natale di ogni anno lo Spirito del Cristo cosmico torna sulla Terra per farle fare “rifornimento”, fino a Pasqua, di quell’energia cristica che ci è indispensabile onde poter proseguire nel nostro viaggio evolutivo. “Dove andiamo a mangiare (festeggiare) la Pasqua?”, chiesero i Discepoli a Gesù, ed Egli indicò loro un luogo dove avrebbero incontrato “un uomo con una brocca d’acqua che sarebbe andato loro incontro”. Quale simbolo più chiaro dell’Era dell’Acquario che si sta avvicinando?

“Pasqua” significa “passaggio”: gli Ebrei festeggiavano il passaggio del Mar Rosso, simbolo a sua volta del passaggio evolutivo dall’Epoca Atlantidea a quella Ariana. La Pasqua di Gesù indicava un altro passaggio, quello non più del passato, ma del futuro, dall’Era dei Pesci a quella dell’Acquario. Per gli Ebrei la Pasqua significava la sopravvivenza dalla dimensione acquea (Atlantide) a quella dell’aria (Ariana), per i Cristiani dovrà significare la sopravvivenza dalla dimensione dell’aria a quella dell’etere. “Il Cristo tornerà sulle nubi”, dice il Nuovo Testamento: allora, nell’etere, avverrà un nuovo Natale e un nuovo Battesimo, l’ingresso trionfale del Cristo interiore sviluppato in ogni uomo nella Nuova Gerusalemme, il giardino dell’Eden ritrovato grazie alla conquista del frutto dell’Albero della Vita.

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