LETTURA SETTIMANALE
Il TEMPO MISTICO, una "liturgia" speciale, esegesi settimanale di un passo del Vangelo sotto la lente del Cristianesimo Interiore
Periodo liturgico: Natale di Gesù- colore: oro
“Natale” dà l’idea di una nascita, e tutti sappiamo che cosa festeggiamo in questo giorno: la venuta del Salvatore dell’umanità. La nascita di Gesù a Betlemme, tuttavia, sarebbe inutile se anche in ciascuno di noi, interiormente, non avvenisse una nascita come risposta a quella avvenuta 2000 anni fa: la nascita del Cristo bambino, ossia il risveglio e la cura della “scintilla divina” che giace dormiente dentro di noi. Il 25 dicembre di ogni anno, nella notte più buia dell’anno, dovremmo sentire il richiamo di far nascere questa Luce che, seguendo la legge del diapason, sappia rispondere a quella inaugurata dal Cristo cosmico, dando pieno significato al Natale che si festeggia esteriormente!
52.a settimana: 28 dicembre 2025
L'annuncio ai pastori
Luca 2, 1-20
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirino. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
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L’era evolutiva che diede l’inizio e il nuovo impulso fu opportunamente quella definita in esoterismo “Era dell’Ariete”. In termini corretti si trattava della quarta Era della quinta Epoca del Periodo della Terra; l’intervento luciferino era avvenuto nella terza Epoca: tutto quel tempo (fino alla fine della terza Epoca – o Era Lemuriana – , tutta l’Epoca Atlantidea e le prime tre Ere dell’Epoca Ariana) era stato necessario all’umanità per trovarsi pronta all’impulso che stava giungendo nel mondo. I pastori della tradizione natalizia stanno proprio ad indicare questo periodo, come pure il fatto che il Cristo sarà chiamato “il buon pastore”. Ciò si riferisce però ad una fase che è stata già superata, una fase che ancora prevedeva una coscienza di gruppo più che individuale, proprio come i pastori ci mostrano: un insieme di persone ancora definibili collettivamente e che ignorano l’importanza di quanto avviene; essi sono guidati possiamo dire più dall’istinto che dalla ragione. Lo stesso per il popolo condotto da Mosè attraverso i “comandamenti”.
Oggi sarebbe opportuno abbandonare un lessico legato a detto periodo, che è invece molto in uso come “gregge”, “pastore”, ecc., che confessa un’idea di potere su di un gruppo anziché di guida interiore. I “Saggi”, o “Magi”, ben conoscevano queste cose, e sarebbero venuti a testimoniare un evento cruciale che avrebbe dato la svolta tanto attesa alla nostra evoluzione spirituale.
Tutti i protagonisti dell’evoluzione umana e del pianeta furono coinvolti, e tutti diedero il loro contributo fino al sacrificio per ottenere ciò che fin dall’inizio era nelle loro aspettative e nelle loro finalità.