LETTURA SETTIMANALE
Una "liturgia" speciale, esegesi settimanale di un passo del Vangelo sotto la lente del Cristianesimo Interiore
(Attenzione: non corrisponde alla liturgia della Chiesa Cattolica)
Periodo liturgico: Giovanni il Battista - colore: blu
A cavallo fra la Primavera e l’Estate troviamo il periodo dedicato a Giovanni Battista. Egli è stato il Precursore del Cristo, così come l’Estate è, in un certo senso, il lato nascosto dell’Inverno, quando il l’Avvento Cristico si palesa esteriormente.
Noi non potremmo vivere ora senza questo alternarsi ciclico, che alimenta, di volta in volta, tutta la complessa costituzione che ci contraddistingue. La parte visibile di questa costituzione – la sola di cui abbiamo consapevolezza – ha bisogno dell’elemento fisico, mentre la parte invisibile trova la sua fonte nei piani sottili, a noi invisibili. Non essendo quindi esseri totalmente fisici, dobbiamo alternare le energie secondo la loro origine: non possiamo restare a tempo indefinito né sul piano fisico, né nel piano invisibile, ma dobbiamo passare dal giorno (veglia) alla notte (sonno).
27.a settimana -Domenica 06 Luglio 2025
Egli deve crescere, io diminuire
Giovanni 3, 22-36
Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato.
Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire.
Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».
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La comune provenienza dagli Esseni faceva sì che sia Giovanni che Gesù esercitassero il rito del battesimo. Il battesimo ha fra gli altri scopi, anche quello di mettere in comunione l’individuo con la sua parte spirituale, superando perciò tutte le suddivisioni, le barriere e le diversità. Ma sempre l’uomo, che proviene dal piano del “mors tua, vita mea”, entra in competizione: chi ha il diritto di compiere quella azione, e chi invece è l’usurpatore? È un po’ l’errore che ha compiuto anche la Chiesa, quando volle istituire la struttura privilegiando la forma nei confronti dello spirito: cercò di cancellare tutto quanto la aveva preceduta, e anziché considerarsi – cosa di cui invece avrebbe dovuto essere orgogliosa – la continuazione più avanzata e più adatta all’uomo d’oggi di un filone storico e di pensiero che aveva attraversato tutte le civiltà prima di essa, ne pretese l’annullamento, nominando “falsi e bugiardi” gli dèi che l’avevano preceduta. In questo modo, si tagliò fuori dal cammino dell’evoluzione, rischiando di diventare un corpo estraneo con l’ostentazione dell’autosufficienza.
Eppure Giovanni subito spense questo atteggiamento, che già si prefigurava: “Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo”, e questo valeva, ovviamente, per tutti, allora come oggi. “Egli deve crescere e io diminuire” disse, intendendo che lui rappresentava il passato, e il Cristo il futuro; ma al tempo stesso dando valore sia al passato che al futuro: senza quel passato non sarebbe stato possibile quel futuro.
Il Cristo e il Cristianesimo non sono un corpo estraneo nello sviluppo storico, ma hanno le loro radici in quel passato, che va riconosciuto come il necessario retroterra che celava in sé lo scopo e l’embrione della Nuova Via del Cristo, che “Dà lo Spirito senza misura”. E vale per tutti, coloro che la precedettero e coloro (reincarnati) che la seguiranno.